Uci Cinemas

parte 3

Passato un oretta, raggiungo di nuovo il bar. Tom era ritornato accasciato sul bancone. Cerco di rianimarlo e mi chiede un altro caffè. Mentre mi accingo a prepararglielo ricomincia a raccontarmi da dove si era bloccato. “Gran bel calcio in faccia mi son preso” disse. Come se non fosse passato quell’ora, come se avesse congelato tutto il discorso.

Continua dicendomi “il Posto era piccolo, pieno di gente, pieno di calci volanti”. Ora era tutto chiaro. Quella cosa che non mi sapevo spiegare era metà faccia rossa. Infatti uno di quei calci è arrivato anche Tom. Purtroppo però a lui era arrivato diritto in faccia. “Uno scontro tra crowd surfing“ (in italiano “surf sulla folla” dice Wikipedia). “Mentre cantavo mi han tirato su di peso e lo sai non sono una fighetta, ma speravo di rimanere sano, ma lì c’era gente troppo esaltata. Sono stato al gioco e mi son preso il calcio” mi disse.

Non so perché non ci ero arrivata subito. Alla fine si notava parecchio. Metà faccia rossa, capillari dell’occhio che sembrava stessero facendo un party-prive e si intravedeva poco sopra il sopracciglio una cosa che poteva sembrare il logo della Nike. Ma quella mattina lì proprio non potevo arrivarci.

Finito il caffè lui si beve anche una radbull, io nel frattempo vado a pulire le sale dove quei bambini sudicioni avevano sporcato per bene. Dopo un po ritorno al bancone dove Tom è alla seconda radbull con occhi fuori dalle orbite. Gli chiedo se stava bene e mi dice che gli si chiudono gli occhi e gli gira la testa. La mia domanda successiva era se magari non fosse meglio che andasse a casa a riposare. La sua intenzione, invece, era andare avanti per sei ore con la radbull.

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