Amorfo – parte 3

Amorfo parte 3   Prendo la macchina e vado in stazione salgo sul treno delle 12:21 arrivo a Venezia alle 12:46. Cambio mezzo pubblico, vaporetto numero 5.1 delle 13:04 arrivo alla fermata “Giardini Biennale” e sono le 13:39. “Finquì tutto bene.” Alle 14 avrei dovuto iniziare avevo venti minuti per temporeggiare. Timbro guardo se trovo delle borse nei padiglioni, infine mi dirigo alla postazione a dare il cambio turno. Li c’erano due ragazze loquaci a cui chiedo alcune informazioni. La più importante era se sapevano l’orario effettivo in cui avrei dovuto andarmene, l’altra era sapevano chi doveva stare con me …

Amorfo – parte 2

Amorfo parte 2   Dopo chilometri di fogli da firmare ed alberi abbattuti avrei dovuto aspettare tesserino, magliettina griffata Biennale e più importante le mansioni. Incrociavo le dita che mi mettessero a guidare la macchina (tipo quella dei campi da golf) o al massimo mi mettessero in qualche padiglione a far la guardia sala. Due giorni prima vado all’agenzia interinale firmo tutto… Ops! Manca il contratto effettivo. Il giorno prima di iniziare ci convocano alle 10 del mattino per queste ultime sciochezze. Una 70ina di persone ammucchiate attorno ad un uomo sotto un albero. L’uomo con il potere di darti …

Biennale – parte 3

Biennale parte 3   Dopo un incontro con Cecilia ci fù l’incontro direttamente all’Arsenale con l’artista ed i collaboratori vari. Ci viene fatto vedere di cosa ci dovevamo occupare. Io Veronica e Giuliano dovevamo aiutare le persone a salire su di un albero e lì sopra c’era un barbiere mestrino lì pronto a fare il suo lavoro. Era fatto così: un giardino dietro il Padiglione Italia, un albero di gelsi, una scaletta degli scout, due imbragature, corde e moschettoni vari, un asciugacapelli , un mega specchio, un’insegna luminosa e ruotante stile anni ‘50 e un barbiere (armato di camice e …

Biennale – parte 2

Biennale parte 2   Avevo già collaborato due anni prima con un artista ospitato alla Biennale, non è stato una cosa molto divertente. Speravo che in qualche modo fosse la rivincita. L’unica cosa buona è stata l’avere conosciuto e avere passato delle belle serate a bere con Juliana, Jody e Noé. Il contatto ce lo aveva dato una professoressa, dicendo un minimo vi pagherà. Io come altri tre miei compagni di corso eravamo stati scelti. All’inizio sembrava che dovessimo aiutare questo personaggio nella realizzazione di qualcosa. Siamo usciti schiavizzati per togliere fili di liuta per due giorni e per gl’altri …