Diarrea verbale:

parte 3

Con Mauro aspetto i due coniugi davanti alla stazione all’ora stabilita. Noi un po in anticipo, loro un po in ritardo.

Mi chiama Nicola e fa il mega scherzone facendo finta di essere un carabiniere, purtroppo per lui avevo il suo numero nella rubrica e quando mi ha chiamato è uscito “Nicola Manzan” sullo schermo. Un po deluso mi dice che non avevano preso il treno ma stanno arrivando lì e aggiunge: “Se vedi un tipo vestito di nero che ti può sembrare un mio amico e si chiama Mauro, tu digli che stò arrivando!”

Io il secondo Mauro non lo vedo e quando arrivano lo aspettiamo fumando una sigaretta. Nicola mentre parlavamo alza i corni al cielo in una posizione da “Elvis” e fa qualcosa di strano con gli occhi. Nunzia gli dice di smetterla. Stava passando lo schiavetto di Google Street View. In due secondi eravamo tutti in posizione con i corni alzati.

Sembravamo dei Power Rangers dei noialtri ancora più inguardabili.

Di recente è uscita finalmente il Street View di Venezia, tutti che ne mettono il video o la notizia su Facebook come se non ci fosse un domani. Dopo qualche giorno mi si accesa la lampadina, guardiamo. Ok, figata che si è fatto il giretto anche in barca. Non mi interessava quello, io volevo vedere le nostre dita alzate al cielo! Son stata un pomeriggio a perlustrare, addirittura anche il percorso che avevamo fatto. Niente da fare. Il merda di Google non ci ha messi. Così ho perso una settimana a raccogliere tutti gli errori, fatti dalle molteplici immagini assemblate, di tutto quel percorso.

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